Vorrei soffermarmi sul delta del naso
che sfocia nella tua fronte ampia.
Campeggiare sul tuo sorriso vago,
scivolare fra le pieghe dell’orecchio
e stendere una palpebra
come tovaglia da pic nic.
Vorrei raccogliere i papaveri fra le ciglia,
accovacciarmi sul tuo mento glabro.
Percorrere il letto delle lacrime
sino ai calanchi del piccolo naso.
A filo a filo, tenermi ai tuoi capelli
e dondolare, come se fosse estate
ed io avessi i tuoi undici anni.