Volo

Scalo questo foglio come parete rocciosa.
Poso il tallone su una congiunzione
afferro la vocale di quel sostantivo,
ma mi occorre la fiamma dell’ispirazione
per gonfiare la mia mongolfiera.

Sorvolo i colli dell’avvenire
dove la foschia si fa più densa,
m’addentro fra i cirri
alla ricerca
di ampie prospettive,
galleggio rarefatta
sul soffice altostrato
dalla mia coscienza.

Non conosco
i lembi di questa rete sensoriale
che catalizza e infrange,
mi spingerò
fin dove il frastuono
sembra pacarsi,
al limite dell’immaginario.

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