Quando le tue stesse parole
risuonano false,
quando perdi il contatto
con la tua interiorità,
che si fa?
Si aspetta?
E quanto?
Giorni, mesi, anni, ere geologiche?
Una sensazione di disgusto
mi pervade.
Un sapore giallastro mi riempie la gola.
Mille pensieri si propongono
ma non ce n’è uno buono.
Li scarto tutti con rabbia.
Rimbalzo contro un muro di gomma
che non riesco a sfondare.
Mi arrendo.
Mi siedo.
E ti aspetto
verso maledetto.