Solito orizzonte verso casa:
casermoni,
lastra d’asfalto,
un po’ di foschia.
L’autoradio vocalizza
…ma io …
altrove
sono la mamma
attenta e materna
che stringe il suo corpo
a quello dei figli.
Sono la figlia
devota e paziente
che ascolta
rimorsi
ricordi
e rimpianti.
Sono la moglie
tollerante e adeguata
che frenetica volteggia
tra frasi e sorrisi.
Sorella maggiore.
Amica distratta.
Casalinga svogliata.
Impiegata rampante.
Capelli avvolti in riccioli ardenti.
Vuoto perenne nei pantaloni.
Un dipinto abbozzato
ai lati sbavato
come smalto sottile.
Cerchio che non converge.
Anello che non si chiude.
Effimera e sfumata
come la foschia
che mi attende sotto casa mia.