Nuvole nere, assiepate e pungenti,
cariche di cattivi presagi,
come fuliggine filiforme
impigliata fra i capelli.
Strisce di pensieri
si oppongono a questo sole gagliardo,
e lo sfidano come nani guerrieri:
– Mi oppongo –
sembrano urlare
– alla Primavera,
ai sensi unici
e alle rigide cremagliere.
Qui c’è da badare a noi stessi!
Ai nostri bisogni,
alle nostre esigenze.
Rotoliamo come birilli
oltraggiati,
intrisi di umori maligni.
Qualcuno ci liberi
da questo sconsiderato bisogno
di metterci in cerchio
e continuare a girare.
Un po’ di quiete, per carità!
Dateci sollievo,
un sollievo soffice,
ché il nostro cerchio
si srotoli e s’anneghi
nell’iride dorata
di uno sguardo felice.
Monica M