“Penna alla mano”, si va a Mola.

Articolo di Loredana Lorusso

Su invito dello scrittore Francesco Spilotros , presso la libreria Culture Club Cafè, ieri pomeriggio si è tenuto un interessante e formativo incontro poetico. Ogni partecipante ha preparato un vero e proprio percorso tra due poeti scelti a caso tra quelli noti del ‘900 ed i poeti partecipanti della comunità letteraria “Juan Ramon Jmenez”. Ed è con stupore e meraviglia che i versi di un Neruda, De Angelis, Montale, Bodini, Lorca, Dickinson, De Judicibus, Polvani, Dylan, si sono miscelati come affluenti di un unico fiume in piena, con i versi dei poeti Messa, Girasoli, De Luca, Cecere, Bufi, Accettura, Stano, Positano, Lorusso.

Nessuno stridore ma quasi un’unica sinfonia fatta di adagi, allegri, insoliti minuetti, gradevoli all’orecchio anche dei non “addetti ai lavori” presenti, di ogni fascia d’età.

“La poesia è gioco”, ha esordito Giancane, “poeti si diventa e non solo se predisposti per talento ma anche se si impara ad usare bene i ferri del mestiere: il linguaggio piuttosto che l’ispirazione”.

E alla teoria è seguita una prova sperimentale, un vero e proprio “game poem” si è svolto tra gruppi prima di 4 e poi di 2, dove ogni partecipante ha scritto un sostantivo, un aggettivo, un verbo ed un altro sostantivo per proprio conto, senza consultare l’altro. È così sono venuti fuori insoliti ma non per questo meno suggestivi versi, quasi dei diamanti grezzi su cui lavorare, del tipo: “il fiore verde beve il tramonto”, ” la porta casta salva il vento”, “la sirena triste sussurra alla luce”.

Il gioco fatto in coppia prevedeva che uno scrivesse una domanda metaforica e l’altro, all’insaputa del primo, una frase. Anche in tal caso i risultati sono stati frasi del tipo:

“Che cos’è l’amore? Nel bosco troverai le risposte”, “L’universo è infinito? È come mettere la testa sotto la sabbia”, ” Quanto lontano è l’infinito ad ovest? È il mio primo pensiero al mattino”, ” Cos’è la vita? Attendere l’alba”.

Stupore, risate, complicità, sintonia, queste le emozioni che nel corso della serata si sono succedute.

“Avete riempito di bellezza le supercazzole” ha detto un ragazzo che ha partecipato al reading.

Sarà poesia anche questa?

Grazie agli organizzatori tutti, al giovane musicista che ha accompagnato i versi, e a Francesco Spilotros che da buon padrone di casa ci ha fatto visitare nel dettaglio la libreria e la splendida Chiesa Madre di Mola.

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