Palline di pane è un mio piccolo componimento scritto nel 2019 pubblicato per la prima volta sulla mia pagina Facebook “le Poesiole di Monica Messa” con un discreto riscontro.
Sempre nel 2019 Antonio Nazaro del Centro Cultural Tina Modotti di Caracas, una realtà culturale che si pone come punto di incontro di bellezza e cultura fra Italia e America Latina, la traduce in spagnolo a beneficio della comunità latino-americana e, nel 2021, la poesia viene pubblicata in entrambe le versioni ne “Il Logorio della Vita Moderna”
A metà del 2022, dovendo scegliere alcuni versi per il mio piccolo esperimento di contaminazione fra scienza e poesia legato alle nuove tecnologie basate sulle intelligenze artificiali, che in quel momento stavano esplodendo, vado a ripescare proprio Palline di Pane che pur nella sua brevità contiene alcuni elementi visuali che ben si prestavano ad essere interpretati da una IA
Palline di pane, finisce così ripubblicata nel mio plaquet sperimentale /imagine: l’universo nasce dall’immaginazione dove l’IA Midjourney, usando il modello V4 del settembre 2022, reimmagina le mie parole come vedete nella splendida immagine sotto.
Nel 2023 torna Palline di pane, in un nuovo esperimento di contaminazione, che la vede reinterpretata questa volta in dialetto monopolitano da Gigi Rizzo e in dialetto bitontino da Luigi Lafranceschina. Tutte insieme queste visioni, fatte di immagini e parole, generano un nuovo e unico costrutto artistico che oggi ho il piacere di mostrare a tutti voi.
Ringrazio Antonio Nazaro, Gigi Rizzo e Luigi Lafranceschina per aver contribuito più o meno inconsapevolmente alla realizzazione di questa opera cosa.

Palline di pane
Palline di pane
sulla tovaglia della colazione
era quello di te
che lasciavi ogni mattina.
Indurivano fino a sera,
come i tuoi pensieri.
Monica Messa
Migas de pan
Migas de pan
sobre el mantel del desayuno
era lo que de ti
dejaste cada mañana.
Migas duras a la noche,
como tus pensamientos.
Antonio Nazaro
Mendéchele de péne
Mendéchele de péne
sôpe â tuàgghje dâ culazzjône,
jére code de tê
chè lassive ogni mètìne.
Fèscjavene tòste zínghe a ssêre,
cóm’i penzire tê.
Gigi Rizzo
Meddóiche de péune
Meddóiche de péune
Sòpe a la tevàgghie de la mbrénne
Jére cùdde de tè
Ca lassìive ògne matòine.
Ndestévene fìnghe a la sàire
Còme re penzìire tòje.
Luigi Lafranceschina