Domenica scorsa sono stata ospite di un’intervista sul gruppo Facebook “Caffè Letterario“. E’ stata un’esperienza entusiasmante mettersi in gioco e rispondere a tante domande. Vi riporto il testo dell’intervista perché può aiutarvi a capire chi sono, cosa sono e perché sono 🙂
Buon divertimento.
Monica M.
Carissimi ospiti, buona domenica! 🙂
Come sapete, ogni domenica, dalle 15 alle 19, Caffè Letterario presenta uno scrittore/scrittrice ospite del nostro salotto, per far conoscere le proprie opere tramite le nostre/vostre domande.
Oggi presentiamo Monica Messa, una simpatica e frizzante scrittrice che ci parlerà del suo percorso letterario rispondendo alle domande che le verranno poste.
“Sono nata a Monopoli, il 6 Novembre 1974, con ben 15 giorni di ritardo, perché sono sempre stata pigra.
La parola “ispirazione” me la mise in testa per la prima volta mia nonna, quando ancora frequentavo le scuole elementari.
La cercai sul vocabolario (a quei tempi Google non c’era) e pensai che ogni tanto pure io ce l’avevo, l’ispirazione. Quindi cominciai a buttare giù quel che mi veniva in mente, dove e quando capitava, andando a capo quando mi sembrava che il concetto lo richiedesse. Poi declamavo quei versi ai miei genitori e a mia nonna e loro pazientemente mi ascoltavano, annuendo.
A un certo punto della mia vita, in un momento di estrema onestà intellettuale, pensai che al mondo c’erano già fin troppi scribacchini e che, se quello che scrivevo non aggiungeva niente di nuovo, sarebbe stato meglio tenerlo per me. Quindi, chiusi i miei componimenti in una scatola vuota di cioccolatini al cocco e mi laureai in Informatica.
In realtà, per un periodo avevo pure pensato di iscrivermi alla facoltà di Filosofia, ma feci la scelta che mi sembrò più conveniente in quel momento e non me ne pento affatto.
In fondo, l’informatica è una declinazione della filosofia con altri mezzi. Studiando e cercando di comprendere con fatica i teoremi e le teorie di matematici e logici quali Boole, Hilbert, Gödel, quelle materie che credevo aride e tostissime per la mia formazione di ragioniere programmatore, lasciavano intravedere i “silenzi in cui le cose, s’abbandonano e sembrano vicine a tradire il loro ultimo segreto, talora ci si aspetta di scoprire uno sbaglio di Natura, il punto morto del mondo, l’anello che non tiene, il filo da disbrogliare che finalmente ci metta nel mezzo di una verità.” (non è un matematico, è Montale).
E mi rendevo sempre più conto che poi alla fine tutto converge: matematica, fisica, logica, informatica, filosofia, letteratura, sono tutti strumenti per descrivere, trattare, analizzare e studiare “La vita, l’universo e tutto quanto” e che, sì, la risposta alla domanda fondamentale è 42, ma questa è un’altra storia.
Ma non ho solo studiato in quel periodo, ho letto, ho giocato ai videogames, tanto, ho frequentato alcuni newsgroup (i social dell’epoca), ho anche pubblicato qualche articolo freelance e, udite udite, sono riuscita a scovare uno sciroccato uguale a me, ci siamo innamorati e, finiti gli studi, ci siamo sposati.
Abbiamo messo al mondo due povere creature, che cerchiamo di tirar su il meglio che possiamo, nonostante gli impegni e le nostre imperfezioni congenite.
In tutti questi anni, fra alti e bassi, non ho mai smesso di buttare giù qualche verso.
Col tempo, ho tirato fuori la scatola di cioccolatini al cocco e ho ricopiato le poesie in formato elettronico. Alcune sono state pesantemente riadattate, altre sono rimaste com’erano originariamente.
Così, insieme al mio Editore nonché MaritoMartire Arcangelo, è nata l’idea di “Poesiole”, una raccolta di poesie sui temi più vari e disparati, scritte nell’arco di quasi 30 anni e che, in questo momento sento di voler condividere con chi avrà voglia di leggerle.
Io sono del parere che quando il talento c’è, ed è tanto, non possa fare a meno di strabordare. Qualunque cosa si faccia della propria vita, esso troverà sempre il modo di emergere. Ebbene, non è il mio caso. Io mi limito a maltrattare qualche parola componendo poesie alla mano e ad orecchio, semplici, che raccontano vissuti, emozioni, paure, speranze e desideri quotidiani e in cui, forse, qualcuno potrebbe ritrovare un po’ di sé.” – Monica Messa