Continuano gli esperimenti di contaminazione fra poesia e IA. Questa volta tocca a ChatGPT (versione 3.5) integrato con AIPRM un plugin per la creazione di modelli verbali in ottica SEO (ottimizzazione per motori di ricerca).
Con alcuni accorgimenti ho provato ad utilizzare AIPRM per tradurre la mia poesia “Il mio urlo”, pubblicata in Il logorio della vita moderna, in inglese utilizzando un linguaggio “poetico” e ottimizzato per la creazione di prompt per la generazione di immagini.
Il mio urlo
Il mio urlo
lo conservo qui
in fondo alla gola,
dove s’incagliano i respiri
dove muoiono le parole.
È il mio abisso,
la mia inquietudine brutale.
E mi consuma,
mastica le pareti del mio canto
sgretola la mia voce.
Vorrebbe solo srotolarsi
fra la terra e il cielo
e volare,
finalmente libero.
E lontano.
My scream
My scream,
I keep it here,
deep in my throat,
where breaths get stuck,
where words go to die.
It’s my abyss,
my cruel unrest.
And it consumes me,
gnawing at the walls of my song,
crumbling my voice.
It just wants to unfurl,
between the earth and the sky,
and to fly,
finally free.
Far away.
Dopo qualche piccola modifica stilistica ho passato la nuova poesia generata a Stable Diffusion XL versione 1.0 e ho generato alcune immagini che potete vedere nella galleria sotto e scelto quella di copertina da pubblicare poi sui social.
Sì, lo so, sarebbe stato meglio andare a mare.