Ma tu lo vivi il tuo Mondo Interiore?
Ogni tanto, lo fai arieggiare?
Cambi le lenzuola alla tua fantasia?
Annaffi la tua essenza?
Fra i suoi stretti vicoli
vige sempre un’inesorabile tramonto
quando manchi tu.
Le dame
ti attendono indolenti
lungo i viali alberati
che hai disteso
fra Roma e Parigi,
mentre i cavalieri,
che hai condotto quando eri bambino,
hanno bisogno del tuo consenso
per ingaggiare una nuova battaglia.
Anche le bocche di leone rosa e bianche,
che tuo nonno per te fece ruggire,
necessitano di una tua carezza,
per ondeggiare nel vento.
Rammenta,
la balena bianca
non canterà senza un tuo cenno
e il leone codardo
non lascerà di certo il suo nascondiglio!
Invecchieranno
inesorabilmente
i ritratti
in tua assenza,
e la Morte Rossa,
per ammazzare il tempo,
giocherà ai dadi col Clown
nel palazzo dalle sette stanze
colorate.
Mangiafuoco
brucerà stizzito i suoi burattini
e del Capitano
più nulla lascerà il Coccodrillo.
Non conosce i confini del tuo Mondo
il Branco della Rosa Canina
mentre insegue il Bianconiglio,
perché infinita è la sua estensione.
Vedi?
Correndo,
costeggia i bianchi crinali tempestosi
verso il castello merlato di Artù
lì, fra la Cattedrale in costruzione
e la Fortezza della Solitudine,
dove passano i treni
che conducono a oriente
e atterrano indisturbate
mirabili astronavi aliene
e supersonici robot.
Di cosa è fatto il tuo mondo interiore?
Di carta, di nebbia, di sogni.
Di te.