La Mia Infanzia
(alla maniera di Jacues Brel)
La mia infanzia
ancora mi chiama.
Un abito crema
per fare la ruota,
il sorriso buono e cieco
della bisnonna,
i pomeriggi di Agosto
a seguire file di formiche,
i silenzi freddi e forti della casa.
La mia infanzia
bussa alla porta
io le apro, ogni tanto.
Gira per casa muta
è nel profumo di gigli
rubati a fine maggio,
nella ninna nanna
bisbigliata di notte,
nel quadro della Madonnina
con gli occhi azzurri
a capoletto.
La mia infanzia
è un’amica che vive lontano.
Mi prende la mano
e scrive,
scrive di noi.