(da “Il Logorio della vita moderna”)
In foto studio con gli acquerelli di Valeria Massari
Il mio urlo
lo conservo qui
in fondo alla gola,
dove s’incagliano i respiri
dove muoiono le parole.
Il mio abisso,
la mia inquietudine brutale.
E mi consuma,
mastica le pareti del mio canto
sgretola la mia voce.
Vorrebbe solo srotolarsi
fra la terra e il cielo
e volare,
finalmente libero.
E lontano.