Esistenze Surreali

Suoni, strade, bagliori.
Minuscole le vie
che conducono fuori, 
fuori dagli incastri esistenziali.

Controsenso mi avventuro
e il mio vagare
insospettisce tribune di passanti,
che, informi, si lasciano celebrare
in rime sostenute e roboanti.

Non seguo i messaggi elettorali
e nemmeno i video sovraesposti,
ma siedo con calma plateale
fra platani sinuosi e stracci rossi.

Comincio lentamente
a sorvolare
fra gli astanti fermi e i loro motti
e rubo con destrezza elementare
i sogni di quegli specchi tutti rotti.

Finora vi son piaciuti i lidi,
sinistri e a dir poco appariscenti,
e il navigare in spazi così angusti
sotto sguardi
compiaciuti e compiacenti?

Non vivete con quiete assodata
questo frigido rammarico intellettuale,
potreste ritrovarvi impreparati
al primo dei naufragi
ed affogare.

Munitevi di guanti e paraffina
e salutate chi questo viaggio con voi
non lo vuol fare,
ma aspettatevi pure domattina
i rischi e le lucide lampare.

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