legge Rodolfo Vettor
Dio c’è.
Me lo ha detto
Daniela l’altra sera
col suo vestito nero
a stelle d’argento.
Me lo ha detto
mentre conservava
la verdura
e la metteva in un sacchetto.
Lo vedi questo sacco?
Mi ha guardata.
È come la vita che ci hanno dato.
Noi ci mettiamo dentro
le nostre piccole cose
sempre attenti agli spazi,
alla chiusura,
a non lasciare libero
nemmeno il più piccolo
spiraglio.
Ma prima o poi
il sacco si rompe.
All’inizio non te ne accorgi nemmeno
senti soltanto un crepitio,
dopo un po’ cede.
E sai chi raccoglie?
Chi ha le mani più sporche, in quel momento.
Tu hai idea di quanto siano sporche
le mani di Dio?