Non è una vera e propria poesia, è una specie di diario, ricordo delle suggestioni delle ultime giornate:
Dicono che somigli a tuo padre
ma io non so.
Per me sei perla, attesa,
mattino, un distico,
un frammento, un sospiro,
una carezza lieve, una brioshe con la panna
la lacrima di tua madre
che ti voleva accanto,
la goccia di latte
pazientemente raccolto,
le colline di fuori
alle 3 di mattina,
le smorfiette di tuo fratello ignaro.
Accarezzerò il tuo viso paffuto,
seguirò il contorno
delle tue orecchie cartellate,
terrò il tuo dolce peso
e ti dirò: ben arrivato!
Sono di nuovo zia e lo annuncio con questa brutta poesia