Concedeteci un verso
che sia banale,
ogni tanto.
Fra due distici elegiaci
lasciatelo riposare.
Che non cerchi soddisfazione
sotto un rigo bianco,
che non brilli d’intuizione
ma suoni stanco e inutile.
Un verso paccottiglia
che frema appena appena,
senza paroloni, senza rima
e senza sicumera.
Concedetecelo questo verso
piatto e spettinato,
come un vecchio cane
che sonnecchia
– appacificato e sornione –
ai piedi delle scale.