Bice

Bice ha gli occhi grigi.
E’ minuta e le piace cantare.
Fiorin fiorello
l’amore è bello vicino a te.

Bice e Anita strusciano in piazza, ogni tanto.
Bice indossa camice con volant.
I soldati le guardano,
ma Anita è Anita.
Anita ha il fuoco dentro agli occhi.
Bice ha capelli nuovi di tifo
castani, lucentissimi.

Bice legge
legge di nascosto.
Porta gattini a casa,
frigge le alici,
arrotola trippa e serve vino.

Bice ha 20 anni e nessun fidanzato.
E’ bella Bice,
ma c’ha la risacca dentro
e la risacca abbaglia
chi non la sa guardare.

Bice scrive
e quando scrive è come un ricamo
fitto fitto di parole
scrive diari, poesie, preghiere,
piange per un pino abbattuto.

A fine agosto, Monopoli è una brace.
L’afa si addensa
filtra dai muri nei palazzi.
La sera, ghiaccio e anguria nelle ceste,
si va al mare. Ma Bice è a casa.
Chissà a cosa pensa,
se si massaggia le caviglie bianche
se gratta la nuca di Nerone
se legge a bassa voce oppure prega.
Un colpo al portone, secco, uno solo.
Un cacioricotta galeotto
e un breve messaggio.
Bice non lo dice,
ma la sua risacca si fa mare.

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