Nacqui nel tardo pomeriggio
di un mercoledì a Novembre,
le acque si ruppero
sotto al cuore di Gesù.
Troppa fantasia e troppi capelli
per una testa così piccola.
Studiai da ragioniera
in un quartiere popolare,
raggiunsi la maggiore età
in un ristorante cinese.
Eppure la mia epoca
era l’era dei videogiochi
della carne in scatola
e delle guide TV.
Non ho mai raggiunto
l’altezza adeguata al mio lignaggio
di figlia della gomma
e delle pietre.
Col nitore e precisione del linguaggio che ti connota, ricomponi, in uno specchio di versi, limiti e confini di una autobiografia del corpo, soffermandoti sul tuo tempo sociologico e storico, per giungere alla rivincita dell’invisibile e incerto, le sfumature migranti che travalicano le ipotetiche appartenenze.
grazie per la tua lettura sempre attenta 🥰🌹
Non ti dirò parole accessoriate per dirti brava, perché tu lo sai che lo sei, “figlia della gomma e della pietra”… Leggera! 🌺
mio padre lavorava in fabbrica, alla firestone, alla fine la sua gomma è diventata il nostro pane