Resta immutata nel tempo
la tua figura, signora!
Con l’ombrellino aperto
e la chioma libera
passeggi su un prato
verde ciniglia,
concedi uno sguardo di passaggio,
per sempre immobile,
imprigionato su una tela.
Quale guerra
avranno attraversato
i tuoi occhi
non sapremo mai,
quali mani avrai già stretto
o stringerai,
se ti massaggerai le caviglie
stanca a fine giornata
se indugerai alla finestra
o sprofonderai nel tuo letto,
se accarezzerai qualche ricordo
del giorno appena passato
o se scarlatto il buio accoglierai
fra lenzuola di chissà quale fattura.
Per noi resti lì
sospesa nel tempo
poche nubi alle tue spalle
a passeggio fra i fiori.